Per meglio dire, la linea vita è soprattutto una questione di costi. Da commerciale senior (passatemi il termine, sono 15 anni che mi occupo specificatamente di coperture e linee vita), il prezzo è un argomento su cui il cliente riporta sempre la discussione. Nelle linee vita poi, ancora in gran parte viste come un obbligo e un costo in più per il cliente finale, ma soprattutto in un mercato con poche regole ( o meglio pochi controlli) e “standard” molto variabili quando non fumosi, pare che il prezzo sia la cosa più importante… ma non si stava parlando di accessori che salvano la vita?).
Non sarò qui a darvi la soluzione definitiva alla scelta del giusto dispositivo per il vostro lavoro ma volevo, con questo articolo, oltre che inaugurare il mio blog, aprire una discussione tra gli esperti e gli utilizzatori del settore ponendo alcune questioni:
Poniamo come dato base che i dispositivi per linea vita siano tutti ugualmente sicuri (o non se ne esce più), è giusto valutare una linea vita solo dal prezzo del “kit”?
La domanda ovviamente prevede un NO come risposta.
Ricordiamoci sempre che i “costi” di un sistema linea vita su una copertura dipendono anche:
- dalla facilità di montaggio dei dispositivi;
- dalla facilità di assemblaggio dei suoi componenti;
- dal numero minore o superiore dei dispositivi necessari a parità di “copertura” del sistema: un sistema che mette al sicuro solo una porzione di una copertura costerà meno ma obbligherà a successive installazioni di ponteggi o parapetti (ma se la vedrà il proprietario del tetto, che per il momento pensa di aver risparmiato)
- dal grado di sicurezza del sistema che, se progettato a caduta trattenuta costerà generalmente meno, in termini di dispositivi, rispetto ad un sistema progettato a caduta impedita (meno antipendolo, meno costi… finché non cade nessuno);
- dalle prestazioni del dispositivo in termini di numero massimo di utenti, in base al tipo di servizio richiesto dal sistema e alle condizioni della copertura (piccole travi, grande linea vita?)
- dalle prestazioni in termini di “forze” generate sui punti di ancoraggio: un dispositivo con un dissipatore mediocre (più economico) obbliga il tecnico verificatore a prevedere maggiori rinforzi (più accessori, lamiere di copertura più spesse) sulla struttura di sostegno… quando il tecnico viene interpellato;
- dalla qualità del servizio tecnico offerto (se pago solo per una “planimetria timbrata” invece che per un ETC completo e firmato da un ingegnere, avrò risparmiato anche 5 o 600 €… finché non cade nessuno e il magistrato non viene a cercarci e scopriamo che la sola planimetria timbrata (che ci hanno venduto come ETC completo) non vale niente;
Se mi sono dimenticato qualcosa o se pensate che abbia sparato un mucchio di cazzate, ditemelo voi nei commenti. Vorrei aprire una discussione proficua per tutti
emazzieri@gmail.com