I dispositivi linea vita sono sovente associati a due tipi di materiale: acciaio zincato e acciaio inox.
Questo perché i carichi che devono sopportare sono spesso enormi, oltre la tonnellata.
Ma sappiamo bene che anche l’alluminio, di un’opportuna lega e sezione, è in grado di resistere agli sforzi più alti ma con il vantaggio della leggerezza.
La differenza è che, finora, la produzione di linee vita è sempre stata appannaggio di chi lavora il ferro (in tutte le sue declinazioni) e che possiede poca confidenza e formazione in ambito di alluminio.
Nel panorama europeo c’è anche chi è andato o sta andando verso la direzione della leggerezza con risultati più o meno importanti.
L’elenco che segue non rispetta l’esatta cronologia con cui questi dispositivi hanno fatto l’apparizione sul mercato ma seguono l’ordine con cuiio, nella mia esperienza, ho visto per la prima volta certi dispositivi di cui farò anche il nome e la marca (e la “marketta”…).
Le prime linee vita che ho avuto modo di studiare grazie alla Rheinzink sono state le linee della MSA Latchways, azienda inglese con oltre 40 anni di storia.
Il loro dispositivo è basato sulla tecnologia che chiamano Constant Force Post che è composto da un assorbitore interno ad ogni singolo “palo” il quale collega l’anello di ancoraggio alla base strutturale del dispositivo. Tale sistema è mantenuto in asse, a riposo e durante il normale esercizio, da un corpo tubolare in alluminio con la sola finzione di mantenere il dispositivo “in piedi”. Questo, in casi di caduta, è completamente svincolato dalla catena di sicurezza quindi è solo un guscio ma è comunque in alluminio.
In seguito, nell’approfondire l’argomento linee vita, ho incontrato diversi produttori di binari Classe D (oggi Tipo D), la maggior parte dei quali in alluminio ma sempre e comunque con base di ancoraggio (piastre) in acciaio.
Tra questi posso citare Fall Protect, produttore belga, con la sua linea SECURAIL
La vera novità, secondo me, l’ha introdotta qualche anno fa da Somain Italia (Genesi) con la sua Allukemi™ Life: sistema linea vita indeformabile con pali completamente in alluminio, compresa la base di ancoraggio opportunatamente dimensionata.
Senza conoscerne tutte le caratteristiche posso senz’altro affermare che il grado tecnologico è molto alto e la leggerezza (e conseguente maneggevolezza in cantiere) è sicuramente imbattibile per un palo di tipo strutturale.
Importanti sono gli ingombri che i profili trafilati in alluminio evidentemente comportano (andate a vederla sul loro sito).
Altra cosa da capire bene però è perché sulle loro schede sia riportata esclusivamente la conformità alle direttive della norma tecnica EN 795:2012 Tipo C, con 4 operatori contemporaneamente, in conformità alla specifica tecnica CEN/TS 16415:2013; e non alla UNI 11578:2015. Che sia stata pensata solo per un uso temporaneo e non permanente? O forse devono solo aggiornare le schede on line… non lo so, mai comprate, chiedete a loro.
Quest’anno anche una nota azienda toscana, la REGO, è uscita con un palo strutturale indeformabile completamente in alluminio. L’ha chiamata H-STOP e, a differenza di Somain Italia, ha ampiamente scritto ovunque che si tratta di una linea vita conforme alla UNI 11578:2015. Ci tengo a sottolineare che il design e la geometria sono di esclusiva loro e coperti da brevetto.
L’ho vista dal vivo e, a parte la base che è molto “alta” (ma non potrebbe essere diversamente dato il materiale), è di dimensioni notevolmente ridotte rispetto alla Allukemi di Somain Italia.
Per altre informazioni, non esitate a chiamarmi o a scrivermi a securology.blog@gmail.com