DALL’ART. 3.23 ALL’ART. 3.40 – DEFINIZIONI

3.23 numero di g:

Fattore che indica il rapporto tra la forza di arresto caduta e la forza peso del lavoratore, ovvero anche il rapporto tra lo spazio di caduta libera e lo spazio di caduta frenata.

Nota: il termine è fornito solo a titolo indicativo.

Per farla semplice: co i “g” si indica l’accelerazione gravitazionale insomma, la “botta” che piglia il lavoratore quando cade. Per fortuna, in cantiere sarà difficile sentire Mastro Peppe, o’ muratore, chiedere: “ma quanti g subirà il mio corpo quando cado?”

MASTRO PEPPE CHE PARLA DI G
Mastro Peppe in una rara immagine in cui parla di g e di accelerazione di gravità

3.24 posizionamento sul lavoro:

Procedura che permette al lavoratore, che utilizza un sistema di ancoraggio e un sistema di protezione individuale dalle cadute, di lavorare in tensione/trattenuta in maniera tale che sia prevenuta la caduta dall’alto.

E’ il sistema più sicuro, quando si lavora in copertura. Infatti, il lavoratore non arriverà mai a sporgere dal bordo della copertura in quanto il sistema, se ben progettato, lo tratterrà prima. Lo stesso concetto si applica, in termini di DPI, all’utilizzo di cordini di trattenuta utilizzati per esempio, con trabattelli, PLE, tralicci e scale portatili.

 

3.25 prevenzione dalle cadute:

Prevenire la caduta dall’alto del lavoratore mediante un sistema di ancoraggio e un sistema di protezione individuale dalle cadute.

Prevenire è meglio che… raccogliere i cocci.

trattenuta_posizionamento
posizionamento in trattenuta, il più sicuro

3.26 progettista del sistema di ancoraggio:

Tecnico abilitato alla valutazione dei rischi incaricato dal committente a redigere il progetto della configurazione del sistema di ancoraggio quale misura preventiva e protettiva in dotazione dell’opera, per gli interventi successivi previsti e/o programmati.

Generalmente è un coordinatore alla sicurezza, più spesso incaricato dall’impresa che dal proprietario. Diciamo che, solitamente, è il proprietario che chiede all’impresa di incaricare un progettista.

3.27 progettista strutturale:

Tecnico abilitato designato dal committente per la verifica della idoneità strutturale alle forze di carico trasmesse dal sistema di ancoraggio alla struttura di supporto, come da valori di progetto riportati nel manuale del fabbricante, e per la verifica degli ancoranti alla struttura di supporto stessa.

È chi, con i suoi calcoli e apponendo la sua firma, si assume la responsabilità della resistenza della struttura (solaio o trave) alle sollecitazioni degli ancoraggi.

ATTENZIONE: è anche colui che dovrebbe verificare anche la resistenza della lamiera alle sollecitazioni degli ancoraggi ovvero la resistenza della sottostruttura alle forze trasmesse a sua volta dalle lamiere e così via.

3.28 punto di ancoraggio:

Punto di connessione tra il dispositivo di protezione individuale e il sottosistema contro le cadute dall’alto.

3.29 sistema di ancoraggio (sistemi di ancoraggio in copertura):

Configurazione di ancoraggi a cui può essere collegato il sistema di protezione individuale dalle cadute.

3.30 sistema di ancoraggio combinato:

Insieme di uno o più ancoraggi puntuali ed uno o più ancoraggi lineari in cui il collegamento con il sistema di protezione individuale dalle cadute è scorrevole e/o non scorrevole e realizzato su uno o più punti e/o su una o più linee flessibili o rigide. (Vedere figura 3)

Legenda:

  1. ancoraggio lineare 

  2. ancoraggio puntuale 

  3. piano di lavoro 

Figura00003
Figura 3 – Esempio di sistema di ancoraggio combinato

3.31 sistema di ancoraggio lineare:

Insieme di più ancoraggi lineari in cui il collegamento con il sistema di protezione individuale dalle cadute è realizzato su più linee flessibili o rigide ed è scorrevole sulle stesse. (Vedere figura 4)

Legenda:

  1. ancoraggio lineare
  2. piano di lavoro
Figura00004
Figura 4 – Esempio di sistema di ancoraggio lineare 

3.32 sistema di ancoraggio puntuale:

Insieme di più ancoraggi puntuali in cui il collegamento con il sistema di protezione individuale dalle cadute è realizzato su più punti non scorrevoli. (Vedere figura 5)

Legenda:

  1. ancoraggio su piano di lavoro 

  2. ancoraggio su parete adiacente 

  3. ancoraggio puntuale 

  4. piano di lavoro 

  5. parete adiacente
Figura00005
Figura 5 – Esempio di sistema di ancoraggio puntuale

3.33 sistema di arresto della caduta:

Sistema di protezione individuale dalle cadute che impedisce l’impatto del lavoratore con un ostacolo, sia esso il terreno, una struttura o un qualsiasi altro oggetto, limitando la forza che agisce sul corpo del lavoratore durante la caduta.

3.34 sistema di posizionamento sul lavoro:

Sistema di protezione individuale dalle cadute che permette al lavoratore di lavorare in tensione/trattenuta, in maniera tale che sia prevenuta la caduta dall’alto.

3.35 sistema di protezione individuale dalle cadute:

Assemblaggio di componenti destinati a proteggere il lavoratore contro le cadute dall’alto, comprendente un dispositivo di presa del corpo e un sistema di collegamento, raccordabile al sistema di ancoraggio.

3.36 sistema di trattenuta:

Sistema di protezione individuale dalle cadute che impedisce al lavoratore di raggiungere le zone dove esiste il pericolo di caduta dall’alto.

3.37 stop funzionale

Dispositivo che limita la zona di utilizzo di un sistema di ancoraggio lineare flessibile.

3.38 struttura di supporto (materiale base):

Componente di carattere strutturale (trave, parete, ecc.) a cui applicare il sistema di ancoraggio.

Per non sembrare ripetitivo ad ogni punto, diciamo che dall’articolo 3.28 all’art. 3.38, la Norma UNI 11560 fornisce una serie di precisazione su ogni componente del sistema “linea vita” dall’imbracatura fino alla trave sulla quale è fissato il travetto, sul quale è fissata la copertura metalliche, ecc. ecc. ecc. passando da pali, piastre, anelli e dallo “stop funzionale” che è l’ultimo accessorio di un sistema composito.

3.39 tirante d’aria (TA):

Spazio libero, dal punto di caduta del lavoratore, necessario a compensare sia la caduta libera (CL) che tutti gli allungamenti/deformazioni del sistema di ancoraggio e del sistema di arresto caduta, senza che il lavoratore urti contro ostacoli durante la caduta, e che comprende un eventuale margine di sicurezza (R). (Vedere figura 6)

Legenda:
 Dimensioni in metri

a) ancoraggio puntuale: TA = DA + R = CL + CF + R = LC – DR + CF + IP + R
b) ancoraggio lineare, cordino e assorbitore di energia: TA = DA + R = CL + CF + R = LC + FC – DR + CF + IP + R CF – caduta frenata
CL – caduta libera
DA – distanza di arresto
DR – distanza tra l’ancoraggio e il punto di caduta
FC – freccia della linea di ancoraggio
IP – distanza tra l’attacco dell’imbracatura e i piedi del lavoratore
LC – lunghezza del cordino
R – margine di sicurezza

Schermata 2017-05-24 alle 22.21.53
Figura 6 – Tirante d’aria

 

In breve, IL TIRANTE D’ARIA, è quella distanza da verificare (sommando tutti i vari componenti e misure) affinché si sia sicuri che ogni operatore che dovesse cadere possa fermarsi prima di arrivare a sbattere da qualche parte.

 

3.40 triangolazione:

Utilizzo di più ancoraggi in contemporanea.

La triangolazione è un metodo utilizzato tutte le volte che un solo ancoraggio non mi garantisce la sicurezza necessaria. Triangolare vuol dire: mi ancoro al punto A con un cordino, al punto B con un altro cordino, come un compasso determino il punto C, un punto sicuro, in cui sono io e non posso andare oltre perché legato ad A e B.

Figura00007
triangolazione