6.5 Copertura a due falde

Le strutture a due falde sono certamente le coperture più comuni nel panorama delle geometrie costruttive italiane. Tale configurazione si ritrova nella maggior parte dei casi sia di architettura residenziale ma soprattutto di architettura industriale.

Secondo la UNI 11560 “un sistema di ancoraggio lineare dovrebbe essere posizionato, se possibile, presso il colmo, con ancoraggi di estremità, se la struttura lo permette, opportunamente arretrati rispetto alle testate. Nel caso ciò non sia possibile, uno stop funzionale può essere utilizzato a tale scopo. Il sistema di ancoraggio lineare può essere completato con sistemi di ancoraggio puntuali o lineari di deviazione, per esempio presso gli angoli e/o lungo il percorso di risalita, che hanno funzione antipendolo. (Vedere figura 1)

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Schermata 2017-07-04 alle 06.26.04

Legenda

  • a. utilizzo di un sistema di ancoraggio combinato
  • b. utilizzo di sistemi di ancoraggio lineari
  • 1. linea di ancoraggio flessibile
  • 2. linea di ancoraggio antipendolo e/o trattenuta
  • 3. punto di ancoraggio antipendolo e/o trattenuta
  • 4. stop funzionale

La copertura a due falde è anche la tipologia che si presta a soluzioni più o meno alternative e alla fantasia di certi “progettisti” al risparmio. Vediamo alcuni di questi esempi alternativi ed elenchiamone pro e contro.

Palo terminale “perno”

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Esempio di utilizzo del palo terminale della linea come palo puntuale “perno”

PROGETTAZIONE:

si arretra il palo terminale di una distanza pari alla lunghezza della falda; si impiegano punti Tipo A per accedere agli angoli.

PRO

  1. ancoraggi lineari più corti;
  2. minor impiego di punti antipendolo;
  3. risparmio di mano d’opera per la posa;

CONTRO

  1. impianti meno ergonomici, con un maggior numero di operazione aggancia/sgancia da parte dell’operatore (maggiori rischi residui);
  2. applicabilità solo in caso di falde simmetriche;
  3. applicabilità solo in falde con poca pendenza;
  4. con falde molto larghe, non si riesce a coprire tutta la superficie a meno di non mettere tanti più punti antipendolo.
  5. maggio rischi di effetto pendolo non lavorando ortogonalmente rispetto la linea di colmo.
  6. necessità di accessorio terminale certificato anche come punto Tipo A in abbinamento ad una linea con cavo.

Prolungamento della linea di colmo fino al bordo per utilizzo come punto di sbarco:

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particolare di una linea di colmo prolungata fino al timpano (dove vi è il punto di accesso)

PROGETTAZIONE:

si prolunga la linea fino al bordo della copertura con accesso sul colmo: il palo terminale funzionerà come punti di ancoraggio per lo sbarco; si inserisce uno stop funzionale che delimita il limite massimo da utilizzare con il cordino “lungo”

PRO

  1. riduzione dei punti per il sentiero di accesso;
  2. minor impiego di punti antipendolo;
  3. risparmio di mano d’opera per la posa;

CONTRO

  1. impianti meno ergonomici, con un maggior numero di operazione aggancia/sgancia da parte dell’operatore (maggiori rischi residui);
  2. applicabilità solo in caso di accesso dal colmo;
  3. necessità di accessorio stop funzionale;
  4. eccessive complicazioni nell’elenco delle procedure di utilizzo (ETC);

Poi ho visto anche cose che voi umani nemmeno potete immaginare…

SCHEMA FANATSIA
Questa “roba” l’ho vista proporre a qualcuno dei miei clienti il quale poi si domandava perché IO insistessi nel preventivare cavo e antipendolo; secondo me, a tutto ci dovrebbe essere  un limite…